lunedì 5 dicembre 2011

Christmas is...

Sabato mattina come di consueto sono andata al mercato. Sono riuscita a parcheggiare quasi subito, senza l'aiuto del solito "vu cumprà" che mi indica il posto per poi cercare di vendermi qualcosa. Faccio la mia spesa, con tanti pensieri per la mente e tanti, forse troppi, desideri. E' una giornata di sole, anche abbastanza calda, nonostante siamo già a Dicembre. Torno alla mia macchina ed eccolo lì, il ragazzo nero che incontro quasi tutti i sabati e cerca di rifilarmi qualcosa. Provo a non guardarlo e a entrare immediatamente in macchina per evitare l'imbarazzo di rifiutare la sua merce, ma non faccio in tempo, lui è già lì che tenta di rifilarmi la solita sciarpa cinese 100% acrilico. Farfuglio qualcosa, rifiuto con un garbato "no, grazie", ma lui insiste. A quel punto gli dico, forse anche un pò scocciata, che è la storia di tutti i sabati e non posso ogni volta dargli qualcosa. Penso: "Ma sarà veramente così?". Lui, molto gentilmente mi dice che se avesse un lavoro non verrebbe certo a vendere, che quando un lavoro è riuscito ad averlo ha fatto solo quello, che alcuni sabati non riesce a tirar su nemmeno 5 euro. Mi sento colpevole e cerco di giustificarmi dicendo che anch'io ho un lavoro precario. Lui mi dice di guardare avanti e non disperare perchè Dio è buono (lui che lo dice a me??). Gli dò gli ultimi spiccioli che ho nel portamonete (manco a dirlo avevo finito tutti i soldi), entro in macchina, metto in moto e scappo a casa pensando a quello scambio di parole.

 
Durante i 5 minuti di strada mi sono passate davanti agli occhi tutte le cose inutili che spesso mi capita di comprare, tutti quegli spiccioli che vanno via senza pensarci troppo e a quelle frasi sentite tante volte "ormai sono ovunque", "sono diventati una tassa" e via dicendo, che piano piano sono diventate anche le MIE frasi. Com'è stato possibile? Com'è possibile pensare di non riuscire a donare nemmeno un euro alla settimana ad una persona in difficoltà, quando ne spendiamo tanti in cose futili e banali. 


Il Natale è vicino... la frenesia della gente è nell'aria. Aumenta il traffico, i centri commerciali sono pieni, i carrelli anche. Le carte di credito strisciano continuamente da un POS all'altro. I vestiti nuovi, le macchine fiammanti, i portabagagli pieni di regali ben impacchettati, le case accoglienti, le tavole apparecchiate, le candele accese. Eppure uno, due, tre, forse anche 10 euro da donare ci sembrano così tanti!

 
Io, quest'anno, voglio riscoprire ancora una volta qual'è il VERO significato del Natale, fatto innanzitutto di compassione (quella che ebbe Dio per gli uomini quando mandò suo figlio sulla terra), di doni fatti non di cose materiali, ma di quelle cose che ormai doniamo sempre con più avarizia: sorrisi, abbracci, parole dolci e mani e cuori aperti.
Buon Lunedì...


Grazia




5 commenti:

  1. ciao carissima, apprezzo tantissimo tu abbia dedicato questo post ai vu comprà e al nostro materialismo.
    Anche davanti al mio supermercato c'è sempre un ragazzo di colore che chiede soldi e personalmente non riesco a far finta di niente e a non darglieli.
    Queste persone hanno una vita davvero difficile, rischiano la vita per venire in Italia a raccimolare qualcosa da mandare alla loro famiglia.
    Se è difficile trovare lavoro per noi figuriamoci per loro.
    Vedo la maggior parte della gente che riempie il carrello e poi non riescono a dare nemmeno un euro a questi ragazzi, la cosa mi fa veramente male.
    Personalmente nel mio piccolo ho sempre cercato di aiutare chi è meno fortunato di me......certo....in base alle mie possibilità.
    Sono stata tante volte in Africa e mi sono innamorata di quel paese, della genta......ognuno di noi dovrebbe fare un giretto in quei post per rendersi conto di quanto noi siamo fortunati e che potremmo essere un po' più generosi.
    Starei ore a parlare di questo.
    Un bacione e buona giornata
    Sabina

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  2. Ho sempre pensato che tu sia una personcina molto speciale...:)
    Lo dico davvero,ciò che hai raccontato in questo post è toccante..in effetti troppe volte siamo presi da mille cose(lo diciamo spesso..) non ci rendiamo conto di quello che ci circonda..poi arriva un estraneo,e ci parla in maniera toccante..fino a riempire il nostro cuore,fino a farci mettere in discussione con noi stessi.."nulla è a caso" questo credo..
    Ormai in questo mondo siamo presi da mille pensieri,è routine..ma grazie a Dio che ci parla attraverso persone umili,semplici,per farci ricordare che il Natale non è fatto di cose futili..ma di amore,compassione,altruismo,generosità,ecc'..ecc'..
    Grazie cara,perchè tu sei stata un mezzo per testimoniare una bella riflessione che ognuno di noi dovrebbe fare sempre... e non solo a Natale aggiungo!!
    Ti mando un grande abbraccio,e ti auguro di passare una felice giornata..:)
    Bacio,Gilda

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  3. ciao Graziellina
    grazie di essere passata a salutarmi...mi ha fatto molto piacere!
    Queste tue riflessioni in una giornata come questa di oggi risuonano vicine più che mai..ero in coda alla posta e pianti (non finti) e disperazione si leggevano sulla faccia di tutti...
    un abbaccio
    simonetta

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  4. Siamo circondati dal superfluo...perdendo il valore delle piccole cose! Un abbraccio scalda il cuore, soprattutto a chi lo dona!
    : )
    Buona settimana
    Gianly

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  5. Parole toccanti Grazia...e vere: come è triste l'avarizia con cui vengono lesinati sorrisi e parole gentili! Non costano nulla e, per chi li riceve, possono essere più preziosi di ogni ricchezza!
    Buona serata,
    Barbara

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